La mia domanda è: quando avete
visto il primo episodio di The Walking Dead il vostro primo pensiero è forse stato
“non-ci-posso-credere-una-serie-che-parla-di-zombie-è-fantastico!”? Beh, il mio
no.
Da non amante degli horror io ho pensato:
“Bella l’idea di un serial del genere perché almeno non devo temere che muoiano
tutti da un momento all’altro perché cioè…sono i protagonisti.” E ovviamente mi sbagliavo.
Probabilmente non ero stata
informata che è all’ultimo grido, tra gli ideatori delle serie tv, ammazzare
brutalmente i protagonisti, così giusto per far stare tranquillo lo spettatore. E dunque il mio percorso con TWD è iniziato armata di corazza dura per
sopportare tutte le morti che di lì a poco sarebbero sopraggiunte.
Col tempo mi sono ricreduta
perché la serie è obiettivamente azzeccatissima per gli amanti del genere e gli
ingredienti ci sono tutti: tanti zombie, poche storie d’amore, zero colonne
sonore strappalacrime, lieto fine improbabile e ovviamente lo scenario post- apocalittico
che è quasi tutto.
Il vice sceriffo Rick Grimes e sua suocera. |
Trama
La storia inizia con il
protagonista, il vice sceriffo Rick Grimes, che si sveglia in ospedale dal coma
dopo che è stato ferito al torace in uno scontro a fuoco. Il poverino vaga tra qualche chiazza di sangue qua e là, qualche cadavere fatto a
pezzi, e mani mozzate che non guastano l’appetito.
Torna a casa, non trova né sua
moglie Lori, né suo figlio Carl e ovviamente comincia a temere il peggio finché
non viene tramortito da un tizio a caso.
Col procedere della storia Rick
troverà sua moglie e suo figlio che sono scampati alla morte assieme a un
gruppo di sopravvissuti e per fortuna con loro c’è anche Shane Walsh, sceriffo
nonché migliore amico di Rick. Peccato che poi si scopre che Shane e Lori se la
intendevano alla grande, difatti, nella seconda stagione Rick uccide Shane. E
mi sembra anche giusto.
#me #shanewalsh #IshotTheSheriff #cute #tagsforlike #nofilter #meDead #meZombie #summer #sun #VivaLaVida |
Per carità, la storia, di base, è
avvincente.
L’atmosfera post-apocalittica è
una figata, tutte le regole sociali sono sovvertite, quindi tutti noi piccoli
nerd ci immaginiamo che cosa avremmo fatto al posto dei protagonisti. Io, ad
esempio, sarei andata verso uno zombie e l’avrei abbracciato predicando il
cantico delle creature….e infatti sarei morta nel primo episodio, come la
solita femmina bionda scema che muore per prima in ogni horror che si rispetti.
A tal proposito, tra le poche certezze della vita, onnipresente è l’ideona geniale, che evidentemente
ti balena in testa quando sei in gruppo con qualche pazzoide o mostro alle
calcagna: “Dividiamoci!”. Se non ci
fosse, come sappiamo, il genere horror non esisterebbe. E quindi di quando
in quando, anche i nostri eroi si dividono per fare cose, cercare gente,
andare via per sempre (che poi, dove diavolo volete andare, che non c’è un beneamato
piffero intorno a voi?) e, puntualmente, vengono ridotti a brandelli.
Un gruppo di persone in fila il primo giorno di saldi. |
Il dilemma fondamentale che però
io, forse ingenuamente, mi pongo, è: quale trucco hanno sbloccato i personaggi
per avere benzina illimitata in un posto dove si presuppone ci sia stato
l’Armageddon? Io non lo so.
Tutto molto affascinante, peccato
solo che, a un certo punto, da esserci un sacco di zombie e pochissimi
sopravvissuti, ci sono un sacco di sopravvissuti, addirittura riuniti in un
piccolo villaggio, e quattro o forse cinque "passeggiatori morti". Insomma, alla faccia dei
morti che camminano! C'è più gente viva lì che a Gallipoli, a ferragosto.
Magari, e chi continua a seguirla potrà confermarmelo, ora
invece è ritornata avvincente come prima, nel dubbio, casomai ci dovesse essere
davvero il sopravvento degli zombie, l’importante è non tenerne uno stipato in
cantina come se fosse un trovatello. The Walking Dead insegna.
Nessun commento:
Posta un commento